Progetto Interreg SIMILE - Sistema informativo per il monitoraggio integrato dei laghi insubrici e dei loro ecosistemi
Il progetto ha come obiettivo principale quello di supportare il sistema decisionale e la definizione di politiche di gestione dell'area interessata (Laghi Maggiore, Como e Lugano) tramite un sistema informativo avanzato, basato su dati provenienti da approcci e sistemi innovativi per il monitoraggio dei laghi, tra cui sensori, mappe satellitari e citizen science. Scopo di questi sistemi è quello di affiancare e supportare il monitoraggio tradizionale o discreto, estendendo le scale spaziali e temporali di indagine e sviluppando sistemi di early warning rispetto ad alcune criticità che interessano i laghi quali i bloom algali. Il progetto avrà una durata di 36 mesi e vedrà lavorare a stretto contatto Enti tecnici e di ricerca ed Enti gestionali, tramite un processo partecipato tra partner, cittadini, associazioni ed enti locali.
Finanziato nell'ambito del Programma di Cooperazione INTERREG Italia-Svizzera 2014-2020, il progetto vede come capofila parte svizzera l'Istituto scienze della Terra (SUPSI) e parte italiana il Politecnico di Milano. Gli altri partner sono l'Ufficio della protezione delle acque e dell'approvvigionamento idrico (UPAAI) del Canton Ticino, il CNR IRSA di Verbania e la D.G. ambiente, energia e sviluppo sostenibile della Regione Lombardia.
Per maggiori informazioni: http://interreg-italiasvizzera.eu/progetti/simile/
Progetto Interreg INSUBRI.PARKS - I parchi della fascia insubrica per lo sviluppo culturale ed ecoturistico del territorio transfrontaliero
4onse - analisi di sistemi di monitoraggio aperti
In sintesi
Il monitoraggio ambientale consiste nell’osservare e registrare lo stato di uno o più fenomeni ambientali quali ad esempio le piogge, l’inquinamento o le portate dei fiumi. Lo stato di questi fenomeni viene osservato tramite sensori che misurano e quantificano i parametri d’interesse. Per avere una visione ampia dello stato del fenomeno d’interesse è comune prassi istituire delle reti di sensori che misurano il fenomeno in diversi punti sul territorio e che trasmettono i valori misurati in formato digitale a una centrale operativa che li rende disponibili all’utilizzatore per supportare la presa di decisioni e lo sviluppo di politiche di gestione. Tali sistemi convenzionalmente sono basati su tecnologie costose e non aperte e sono quindi poco diffusi nei paesi terzi. Le tecnologie aperte e i sensori a basso costo costituiscono potenzialmente una soluzione alternativa della quale però si sa ancora poco in termini di affidabilità e qualità.
Soggetto e obiettivo
Il nostro obiettivo principale è contribuire a una migliore comprensione dei sistemi di monitoraggio basati su tecnologie aperte ed a basso costo. Svilupperemo a tal fine un sistema basato su queste tecnologie che integri (i) software libero (gratuito e modificabile liberamente), (ii) hardware aperto (non protetto da copyright), (iii) formati standard aperti (liberamente consultabili) e (iv) dati aperti (liberamente accessibili). Installeremo e testeremo questo sistema in un bacino in Sri Lanka al fine di derivare informazioni sulla qualità dei dati rilevati, sull’affidabilità del sistema, sulla sostenibilità della soluzione e sull’applicabilità delle informazioni in casi reali.
Contesto socio-scientifico
Il nostro lavoro consentirà di capire le potenzialità e le limitazioni di un sistema completamente aperto che potrebbe garantire una soluzione a basso costo, replicabile e sostenibile per il monitoraggio ambientale. Siccome da queste informazioni possono però dipendere decisioni critiche (come ad esempio la gestione delle emergenze da eventi naturali disastrosi) è importante comprendere fino a che punto questo sistema sia valido ed eventualmente individuare quali aspetti necessitino di ulteriore ricerca e sviluppo per offrire un sistema che contribuisca a migliorare la vita della popolazione.
FREEWAT
FREEWAT è un progetto europeo HORIZON 2020 nell’ambito del bando «innovazioni e acqua: aumentare la sua importanza per l’Europa». FREEWAT mira a promuovere la gestione delle risorse idriche, semplificando l'applicazione della direttiva quadro sulle acque mediante strumenti e modelli numerici open source integrati nei GIS (la piattaforma di FREEWAT) in un contesto partecipativo. Il consorzio di FREEWAT è costituito da università, enti di ricerca, PMI, autorità governative, ONG e organizzazioni internazionali. Il coinvolgimento di numerosi attori interessati garantirà una larga diffusione e sfruttamento dei risultati.
FREEWAT è una piattaforma per la modellazione numerica della risorsa idrica principalmente basata sui famosi modelli idrogeologici e di trasporto dell’USGS. La piattaforma permette inoltre di: simulare il trasporto delle sostanze disciolte nel non saturo, eseguire analisi di serie temporali di osservazioni, condurre analisi di sensitività e calibrazione, gestire la risorsa idrica in agricoltura, risolvere problematiche legate alla qualità dell’acqua, gestire, analizzare e visualizzare dati geochimici. FREEWAT sarà applicata in 10 casi di studio europei e in un grande bacino transnazionale in Africa, ciascuno tratterà una diversa problematica di gestione della risorsa idrica in relazione alle vigenti normative nazionali ed europee.
L’IST-SUPSI è uno dei partner principali di progetto ed è attivo in tutte le sue principali attività, quali: lo sviluppo informatico, la formazione degli specialisti e, in collaborazione con l’UPAAI, la creazione di un caso di studio sul territorio ticinese. In relazione a quest’ultima attività, nei prossimi mesi si creerà un modello numerico capace di simulare le interazioni tra le falde ed il lago di Lugano al fine di comprendere meglio le dinamiche e di supportare, quindi, la gestione della qualità delle acque. Con l’obiettivo di sviluppare un modello che possa essere di pratico supporto al territorio e che risponda a concreti bisogni si utilizzerà un approccio partecipato che coinvolge il maggior numero possibile di portatori d’interesse locali.
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